19/07/2016 - L'Italia sta realizzando una serie di importanti riforme, volte a rafforzare le prospettive di crescita nel lungo periodo. Il Governo attuale ha, infatti, avviato un'ambiziosa azione riformatrice che affronta trasversalmente diverse aree, inclusa la politica fiscale. Le aspettative in merito all'efficacia e alla incisività delle azioni governative sono elevate, con particolare riferimento all'ambito tributario. Ed è questo il contesto nell'ambito del quale è stata condotta l'analisi OCSE richiesta dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. Il rapporto attuale tra gettito fiscale e PIL in Italia è relativamente elevato e stabile, ma il livello di conformità alle normative fiscali è basso. Il lavoro dell'amministrazione fiscale italiana volto al contrasto delle varie forme di mancato adempimento fiscale è stato incentrato tradizionalmente sull'attività di controllo e conseguente emissione di atti di accertamento di maggiori imposte, non seguiti spesso, secondo quanto riportato, dalla relativa riscossione. Il tutto in assenza di una strategia uniforme tra i soggetti coinvolti nell'amministrazione fiscale diretta ad affrontare i suddetti temi attraverso un approccio olistico. Sussiste pertanto una grande opportunità per introdurre una riforma dell'amministrazione fiscale italiana in maniera da razionalizzare le risorse, fornire servizi ai contribuenti sempre più improntati alla qualità e assicurare, in generale, il miglioramento del livello di adempimento spontaneo. Nello specifico, l'analisi contiene le seguenti raccomandazioni:
Ciò di cui l'amministrazione fiscale italiana ha bisogno è la realizzazione di una riforma strutturale, che abbia quale esito il cambiamento dei comportamenti di tutti gli attori, piuttosto che meri cambiamenti istituzionali. Una maggiore supervisione strategica a livello ministeriale e una maggiore autonomia delle agenzie fiscali potranno dare luogo a maggiori sinergie. Occorre accordare priorità allo sviluppo di strategie volte a contrastare il mancato adempimento e al coordinamento tra le agenzie fiscali, la Guardia di Finanza ed Equitalia. Questa strategia dovrebbe contemperare approcci più rigorosi nei confronti dei contribuenti inadempienti con approcci di adempimento cooperativo nei confronti di contribuenti generalmente portati all'adempimento spontaneo, e segnatamente le imprese multinazionali.
Quadro di riferimento
A seguito della richiesta del Ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, il Centro per le Politiche Fiscali e Amministrative dell’OCSE ha condotto un'analisi della struttura organizzativa e degli accordi istituzionali dell'amministrazione fiscale italiana, con particolare riguardo all'Agenzia delle Entrate e all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. L'analisi pone l'attenzione anche su talune criticità emerse nel corso dei lavori legate all'adempimento fiscale e alla riscossione delle imposte. Si sono tenuti diversi incontri tra il Segretariato OCSE e le autorità italiane, in particolare il Ministro dell'Economia e delle Finanze, i direttori e i dirigenti delle istituzioni italiane coinvolte nell'amministrazione dei tributi. Si sono tenuti, altresì, incontri con le associazioni sindacali, di categoria ed esperti in materia fiscale, comprese le piccole e medie imprese (PMI) e i relativi consulenti, al fine di raccogliere diversi e numerosi punti di vista sull'amministrazione fiscale italiana. Il rapporto è stato finalizzato successivamente alla consegna della relativa bozza alle autorità italiane nel mese di gennaio 2016, allo scopo di verificare l'accuratezza dei profili fattuali ivi riportati.
Ulteriori domande/richieste da parte della stampa possono essere indirizzate al Direttore del Centro per le Politiche Fiscali e Amministrative dell’OCSE (CTPA), Pascal Saint-Amans (+33 1 45 24 91 08), o all'Ufficio Stampa del CTPA.
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