Migliori politiche educative per aiutare i docenti

L'OCSE affronta il problema dei lunghi orari di lavoro degli insegnanti a partire dall'analisi comparativa tra i vari Paesi per l'indagine internazionale sull'insegnamento e l'apprendimento (TALIS).

Quali sono i problemi?

In media in tutta l'area dell’OCSE, gli insegnanti dichiarano di dedicare il 78% del tempo in classe all'insegnamento e all'apprendimento effettivi e il 13% al mantenimento dell'ordine in classe. I due studi TALIS che hanno portato a risultati simili, rivelano che gli orari di lavoro degli insegnanti in Giappone sono significativamente più lunghi rispetto a quelli di altri Paesi che partecipano all’indagine TALIS. I risultati di TALIS sono stati un campanello d'allarme per il Giappone, che ha deciso di convogliare le proprie risorse in una riforma delle politiche educative. Gli insegnanti hanno riferito che la loro produttività dipende dal tempo dedicato all'insegnamento attivo. Il numero medio di ore di lavoro settimanale degli insegnanti nelle scuole secondarie di primo grado nei Paesi TALIS è di circa 38,3 ore, mentre oggi in Giappone si registra una media di 56 ore, un numero addirittura maggiore di quello di 53,9 ore rilevato dai risultati TALIS 2013.

Secondo il rapporto dell’OCSE Education at a Glance, gli insegnanti in Giappone svolgono meno ore di insegnamento effettivo, per dedicarsi invece a una serie di compiti, come le attività extrascolastiche, che richiedono in media 7,5 ore alla settimana, rispetto alle 1,9 ore settimanali degli altri Paesi TALIS. In Giappone, le altre responsabilità includono un lavoro d'ufficio di circa 5,6 ore settimanali, di molto maggiore rispetto alle 2,7 ore settimanali svolte negli altri Paesi TALIS. Il tempo effettivo di insegnamento in classe è di 18 ore settimanali ed èinferiore alla media internazionale di 20,3 ore settimanali. I compiti che sottraggono tempo all'insegnamento in classe, possono influenzare sia la qualità dell'educazione che gli studenti ricevono in classe, sia le autovalutazioni degli insegnanti sulle loro capacità di insegnamento.

Quali sono le soluzioni?

Nel 2013 e nel 2018, l'OCSE ha utilizzato i risultati dell’indagine TALIS per raccomandare azioni programmatiche che sostengano gli insegnanti nell'adozione di pratiche didattiche efficaci volte ad aumentare il più possibile il tempo di apprendimento attivo. Inoltre, entrambi gli studi analizzano il modo in cui alcuni fattori influenzano i rapporti di autoefficacia degli insegnanti. L'indagine intende garantire la consapevolezza e l'uso da parte dei Paesi di misure efficaci e raccomandazioni strategiche, come ad esempio la promozione dell'insegnamento in piccoli gruppi per ottimizzare il tempo in classe.

In Giappone, l'indagine è stata oggetto di dibattiti sempre più vivaci sugli orari di lavoro molto lunghi degli insegnanti. Inoltre il Ministero dell'Istruzione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia sta utilizzando il rapporto dell'OCSE per sostenere la ricerca di nuove misure più efficaci che contribuiscano a migliorare la situazione. Un funzionario del Ministero dell'Istruzione ha dichiarato,

"Prendiamo questi risultati molto sul serio. Vogliamo continuare ad attuare riforme del lavoro che permettano agli insegnanti di concentrarsi su mansioni che solo loro possono svolgere".

Quali sono gli impatti?

I risultati di TALIS hanno sensibilizzato l'opinione pubblica sui lunghi orari di lavoro degli insegnanti e sono diventati il cardine delle riforme del lavoro degli insegnanti, fornendo ai governi informazioni sulle attuali politiche dell’istruzione degli altri Paesi TALIS. Sempre in Giappone, all'inizio dell'anno, il Consiglio Centrale dell'Istruzione ha presentato una relazione al Ministro dell'Istruzione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia volta a ridurre i lunghi orari di lavoro e ha menzionato i risultati più importanti dell'indagine 2013. A seguito di questo rapporto, il Ministero dell'Istruzione (MEXT) ha definito una nuova direttiva che regola l'orario di lavoro nelle scuole pubbliche giapponesi, limitando le ore di lavoro straordinario a meno di 45 ore al mese, e l'ha inviata a tutti i comitati di educazione prefettizia in Giappone.

Inoltre, i risultati di TALIS forniscono anche un ulteriore sostegno per il carico di lavoro non legato all’insegnamento in classe, suggerendo ad esempio l’introduzione di assistenti di classe che si occupino dei servizi amministrativi e della gestione della documentazione. Secondo il quotidiano giapponese Shimono, l'indagine ha sollecitato il Consiglio d'istruzione di Oyama City (Prefettura di Tochigi) a introdurre istruttori per le attività extracurriculari, che assumano questo carico di lavoro esterno alla classe e permettano quindi agli studenti di ricevere un'istruzione di migliore qualità, aiutando al contempo gli insegnanti. I risultati hanno spinto il settore educativo giapponese a risolvere queste problematiche e a offrire maggiore sostegno agli insegnanti.

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